Al quarto giorno il cammino ha sparso bellezza a piene mani!

Trentatré, quasi trentaquattro chilometri di meraviglia, entusiasmo, fatica, musica, spirito di gruppo, paesaggi, il sole, il fiume, per pervenire infine alla sommità del monte che accoglie fra le sue pieghe l’abitato di Radicofani, a oltre 800 metri di altezza.

Si dovrebbero scrivere pagine di cronaca e riflessioni su questa giornata. Riflessioni sull’apprendimento, sulla scuola, sulla potenza educativa della bellezza, sulla forza della motivazione, sul problem solving, learning by doing, cooperative learning e chi più ne ha più ne metta.

Ma insomma, quello che qui vogliamo dirvi è che si è trattato di una giornata davvero straordinaria, in cui i ragazzi hanno dato tutto!

E poi la forza del gruppo ha dato a ciascuno quel che forse ad un certo punto ognuno aveva smesso di avere.

Hanno cantato, hanno ballato, hanno corso, si sono fatti forza a vicenda, dividendosi gli zaini, scambiandosi le bottiglie per l’acqua, provvedendo reciprocamente bastoni per avere un sostegno. Ci hanno messo testa, cuore, anima, disciplina, fantasia!

Perché solo così si possono vincere le partite che contano, quelle che restano e resteranno impresse nel cuore di ognuno di loro. 

Partiti all’alba da S. Quirico d’Orcia, dopo un minuto di intenso silenzio dedicato al ricordo del terremoto de L’Aquila nel giorno dell’anniversario, abbiamo intrapreso la Francigena in un paesaggio surreale, sospeso nella foschia che abbracciava le colline. Fino all’arrivo di un sole intenso, che non ci ha più abbandonato.

Intorno al ventesimo chilometro, quando già da un’ora camminavamo sull’asfalto della Via Cassia, il cammino ha provveduto per noi: un torrente e una riva dove distenderci per mangiare e riposare. Chissà se ce l’avremmo fatta senza quell’ora di totale riposo, in cui l’acqua ha rimesso in circolo energie che sembravano esaurite!

A otto chilometri dalla fine, dopo già diversi chilometri di strada in leggera pendenza, è arrivata la salita, quella vera! E a poco meno di cinque, finalmente la vista della Rocca di Radicofani.

Ci siamo aggrappati ad essa, come si piantano i chiodi in parete per progredire ancora. 

Strano mistero quelle delle montagne, delle cime, cui sempre gli uomini assegnano il senso del desiderio e della rivelazione di un qualcosa di nuovo, di un oltre (non a caso abbiamo chiuso la giornata leggendo alcune righe di Walter Bonatti).

Ma ora lasciamo alle foto il potere di comunicare a tutti voi che ci seguite le nostre emozioni di ieri.

Cogliamo l’occasione per ringraziarvi della tanta attenzione che ci state dedicando. Il vostro sostegno ci fa davvero bene!

Buona giornata.

Oggi quarto giorno di cammino, si va in discesa, si va ad Acquapendente!