Il Cammino: un modo per conoscere meglio se stessi e gli altri|||| Il Cammino: un modo per conoscere meglio se stessi e gli altri|||| ||||

L’esperienza del camminare

La scelta di occuparci di Europa parlando del cammino ha diverse ragioni. Di carattere storico anzitutto.

L’Unione Europea ha già riconosciuto alcuni cammini – fra in quali, in primis, il cammino di Santiago - come esperienza originaria e fondativa dell’identità europea. Il camminare poi è sempre esperienza di incontro con l’altro e con l’alterità delle culture (basti pensare alle molteplicità di incontri che proprio lungo il Cammino di Santiago avvengono sistematicamente, non solo con persone diverse, ma con storie diverse, motivazioni e obiettivi diversi ecc.). In questo senso il cammino è esperienza europea, se intendiamo il progetto europeo come la volontà di costruire una casa comune per identità in cammino, distinte ma solidali. Ancora, il cammino è esperienza da una parte della precarietà e dell’essenzialità, dall’altra della forza della condivisione.

Vorremmo che i mesi in cui si svilupperà il progetto siano anche un’esperienza di conoscenza e condivisione con chi vive non una precarietà saltuaria o per scelta, ma per necessità, a partire per esempio da chi camminando ha attraversato nazioni e continenti per fuggire da situazioni di grave emergenza o da coloro per i quali la strada ad oggi è l’unica casa. Questo lo faremo attraverso il contatto con istituzioni e realtà associative che fanno della solidarietà la propria ragion d’essere.

Un altro tema è quello della speciale relazione che il cammino istituisce fra l’uomo e la natura; e quindi il cammino come riscoperta del valore dell’ambiente, dell’importanza di una presenza non invasiva o pervasiva dell’uomo all’interno dell’equilibrio naturale.

Il cammino, infine o forse prima di tutto, è poi sempre esperienza di scoperta e di conoscenza di sé; e l’obiettivo della scuola è sempre anzitutto quello di sostenere individui in cerca della propria identità e della propria capacità di autonomia e responsabilità nella pólis e nel mondo.

Quest’ultimo tema riteniamo sia ancor più importante e sentito all’interno di un territorio – e di questa scuola in particolare – in cui non pochi ragazzi portano dentro di sé storie difficili, soprattutto a livello familiare e che assai di rado incontrano luoghi, persone, occasioni di confronto e di sostegno. Per questo vorremmo che l’esperienza del cammino sia anzitutto una possibilità offerta a ciascuno di questi ragazzi di trovare se stesso, scoprire tutti insieme la bellezza del loro esserci, il carico di risorse che sempre portano dentro e che chiedono di essere orientate verso un futuro di crescita, di relazione e di realizzazione. Come dicono i molti testi di coloro che hanno vissuto esperienze di viaggio sui sentieri dell’Europa e del mondo, siamo noi a fare il cammino ma è anche sempre il cammino a restituirci pienamente a noi stessi.